
Il Cammino di San Benedetto: da Agosta a Trevi nel Lazio

Il Cammino di San Benedetto
Il Cammino di San Benedetto è un percorso di circa 130 km che parte da Norcia (città natale del Santo), passa per Subiaco (luogo dove visse per più di trent'anni) e arriva a Montecassino (località nella quale morì). Il percorso si dirama lungo due regioni: quella umbra e quella laziale, fino ad arrivare al confine con la Campania. Attraverso 16 tappe si possono visitare i luoghi più significativi della vita del Santo, camminando su sentieri, carrarecce e strade a basso traffico.

Partiti dal paese di Agosta abbiamo percorso circa 14 Km costeggiando il fiume Aniene e arrivando in uno dei luoghi simbolo del Cammino, Subiaco, dove il Santo abitò per circa trent'anni.

Il Monastero e il Santuario del Sacro Speco
Il Monastero di S. Benedetto sorge sul Sacro Speco, la grotta dove S. Benedetto condusse i primi tre anni di vita eremitica arrivato a Subiaco. Il complesso monastico è composto dalla Chiesa Superiore realizzata nel sec. XIV e di una Chiesa Inferiore di superficie identica alla chiesa superiore e divisa in due settori con forte dislivello tra loro: una che conduce alle cappelle di San Romano e del Sacro Speco; e una che immette alla Scala Santa e alla cappella di San Gregorio. Al suo interno sono contenuti affreschi di Scuola popolare romana (XIII secolo) e di Scuola Senese (XIV secolo).

È un complesso ricco di componenti artistiche e architettoniche.
Nella Chiesa Superiore troviamo un vasto ciclo di dipinti murali di storie
sacre che si possono far risalire all'abate Bartolomeo da Siena (1363/1369). Agli inizi del Quattrocento appartengono le
raffigurazioni decoranti il secondo ambiente della Chiesa Superiore e sono
attribuiti ad Ottaviano Nelli. All'interno del monastero è contenuto il più
antico ritratto conosciuto di San Francesco di Assisi (1223).

La Scala Santa è un elemento di raccordo tra diversi
ambienti, le cui pareti sono decorate con scene connesse al tema della
morte. A destra troviamo Il trionfo
della morte, reso secondo l'iconografia attraverso uno scheletro di cavaliere
che, in sella ad un cavallo bianco sguaina una spada, trafiggendo un giovane.

A sinistra troviamo l'eremita San Macario che mostra a tre giovani cavalieri le diverse fasi di decomposizione del corpo umano, evidenti in cadaveri posti in tre bare affiancate. La tematica di queste scene è da mettere in correlazione con la funzione di collegamento che questa scala aveva con il cimitero dei monaci posto all'aperto, proprio all'inizio del suo percorso.

Monastero di Santa Scolastica
Infine,
abbiamo visitato il Monastero di Santa Scolastica complesso di edifici
costruiti in epoche e stili diversi. All'ingresso svetta la regola benedettina
"Ora et Labora", che introduce al primo dei tre chiostri presenti all'interno
della struttura: il Chiostro Rinascimentale del secolo XVI. Il secondo, il Chiostro
Gotico del secolo XIV ed infine il terzo, detto "Chiostro Cosmatesco", del
secolo XIII. Il Campanile è del XII secolo e la Chiesa attuale è della fine del
1700, l'ultima di ben cinque chiese stratificatesi lungo i secoli. Il monastero
ospitò la prima tipografia italiana, che arricchì la Biblioteca, già esistente,
di incunaboli e di libri di grande valore.
Il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruni

Il giorno seguente siamo ripartiti alla volta di Trevi nel Lazio attraversando il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini. Ad accompagnarci nel cammino il fiume Aniene, fedele compagno di viaggio, che ci ha condotto alla suggestiva cascata di Trevi nel Lazio.
